Djokovic, lezione a Shelton: è la quarta finale Slam del 2023, in ...

Djokovic

A New York Nole rischia sul finale, poi chiude al terzo: 6-3 6-2 7-6 (4) e alla fine "attacca il telefono" allo statunitense. Aspetta Medvedev o Alcaraz

Giuseppe Di Giovanni

9 settembre - MILANO

Sicuramente Novak Djokovic non ha mai creduto alle favole, altrimenti avrebbe quantomeno lasciato un set a Ben Shelton. Invece, il fenomeno serbo, vince in scioltezza 6-3 6-2 7-6 (4) in 2 ore e 40 minuti e ottiene il biglietto di prima classe per la finale degli Us Open. Sarà la 36esima finale della carriera per Nole in uno Slam, la decima a New York. Un gigante intramontabile che continua a sostenere fortemente la sua nomination come “tennista più forte di tutti i tempi”, ammesso che la categoria esista. Sicuramente Novak è il più longevo degli ultimi 20 anni, un robot incapace di smettere di vincere. Shelton, che ha giocato il torneo della vita, si arrende (ma lottando in un grande terzo set) nella prima semifinale Slam in una carriera che promette parecchie luci. Djokovic festeggia così la centesima partita agli Us Open, vincendo… come sempre e "attaccando" il telefono a Ben, imitando il gesto dello statunitense.

LA PARTITA

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Djokovic, a differenza di quanto succede spesso, parte bene anche con il servizio. Shelton, che sulla risposta ha costruito la parte cruciale del match con Tiafoe, non riesce a reagire sul servizio del serbo. Nole non trema mai e trova il break nel sesto gioco, alla prima occasione possibile. Avrebbe 4 set point nell’ottavo gioco, ma Shelton le annulla aggrappandosi alla sua battuta. Novak rischia di riequilibrare la partita concedendo una palla break nel nono gioco, ma ovviamente annulla tutto e chiude 6-3 in 35 minuti. Il secondo parziale è più equilibrato nella lunghezza (44 minuti) ma non nella sostanza. Con 5 game di fila nonostante nel primo gioco Ben annulli una palla break con uno splendido dritto lungolinea, Novak va dritto fino a un 6-2 sconfortante per Shelton. Il serbo mette il 65% di prime con le quali totalizza l’87% dei punti (impressionante) e diventa letale in risposta.

IL FINALE

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Shelton, trascinato dal pubblico dell’Arthur Ashe che ovviamente carica sempre di più Djokovic consapevole di non avere tifosi a Flushing, non riesce comunque a reagire. Break in apertura di terzo set per Nole, che rischia di fare il bis nel quinto gioco. Sembra tutto destinato a finire, ma Ben dimostra grande attaccamento alla partita facendo il primo break del suo match nell’ottavo gioco. Da questo momento in poi la partita diventa fantastica. Ben vince il game successivo senza affanni, ma Nole deve ricorrere a un servizio vincente per salvare una palla break. Il campione viene fuori e trova il break, ma Shelton - quando deve difendere la partita su servizio del rivale - è mostruoso. Match point annullato e partita al tie-break, dove Nole è incredibile. Avanti 5-1, Djokovic viene rimontato 5-4 ma viene fuori dal tunnel con una volée splendida e uno scambio che fa sbagliare l’americano. Robot Nole non si smentisce mai.

atmosfera

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Djokovic è centrato come sempre nel post match. “Queste partite mi tengono vivo, ringrazio questa gente per l’atmosfera. Le cose sono andate molto bene oggi, ma non è stato facile. A 36 anni fare grandi risultati? E’ un mix fra disciplina, lavoro e sacrificio. Sono felice di tutti i traguardi raggiunti. Sarà un’altra finale Slam e non potrei chiedere di più”. Poi la domanda su Alcaraz e Medvedev, i suoi possibili avversari. “Entrambi sono straordinari: due anni fa ho perso contro Daniil in finale qui. Carlos è incredibile, alla sua età fa cose pazzesche. Sarà la partita più difficile del torneo per me”.

9 settembre 2023 (modifica il 9 settembre 2023 | 00:18)

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