Monaco-Benfica 2-3, Considerazioni Sparse
Gesti tecnici, errori e colpi di scena: il Benfica espugna il Principato di Monaco grazie ad una vittoria in rimonta.
Partita caotica, anzi entropica, quella andata in scena nel Principato. Accade di tutto: sei cartellini
gialli solo nel primo tempo, due gol annullati in quattro minuti, un cartellino rosso, cinque gol
totali. Alla fine, è 2-3 per il Benfica, risultato contrario ai pronostici iniziali che davano giustamente
per favorito un Monaco che non aveva ancora perso in Champions, ma che questa sera non ha
convinto. Nel complesso è stata una partita sicuramente non all’insegna della tattica, estremamente
fisica, tanta corsa e tanti falli. L’arbitraggio discutibile, e a tratti inspiegabile, di certo non ha aiutato
a far mantenere la calma ai giocatori.
La prima metà di gara è un concentrato di scelte discutibili e tensione. Si comincia con un cartellino giallo dopo cinque minuti a Florentino (Benfica, ex Monaco) per un pestone senza dubbio involontario; si prosegue con il primo gol del Monaco, segnato dal Marocchino Ben Seghir, e da questo momento in poi è un continuo crescendo di caos. Cinque gialli nei restanti minuti del primo tempo, di cui un paio apparentemente inspiegabili, mentre manca una sanzione per una bruttissima scivolata di Carreras (Benfica) ai danni di Camara. Finisce quindi un primo tempo ricco di falli e povero di azioni interessanti.
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Le squadre rientrano dagli spogliatoi e la partita finalmente si accende, con un gol a dir poco
fortunato del Benfica: 48esimo minuto, retropassaggio di testa rischiosissimo di Caio Henrique,
Majecki la liscia clamorosamente, Pavlidis la può mettere dentro senza doversi neanche impegnare,
pareggio. Tre minuti dopo Akliouche segna il 2-1 monegasco, ma viene annullato per fuorigioco,
allora Bah dopo altri quattro minuti decide di fare la stessa cosa per gli ospiti, 1-2 sempre annullato
per fuorigioco. A questo punto Singo (ex Toro, al Monaco da un anno) prende un secondo giallo e si
fa espellere per gioco pericoloso; anche questa decisione arbitrale quantomeno discutibile.
Arriviamo allora al 67esimo minuto, quando i neoentrati di casa Magassa e Mawissa si combinano
per segnare il gol del vantaggio, con una delle tante azioni della partita costruite un po' a casaccio.
Sono sempre due neoentrati, questa volta però del Benfica, che segnano il 2-2 e il 2-3 tra i minuti 84
e 88, entrambi su cross del 36enne Di Maria che fino a quel momento non aveva sicuramente
illuminato. Finisce così una partita senza dubbio ricca di emozioni, ma non di giocate: i dribbling
effettuati si possono contare sulle dita di una mano.
Difficilissimo trovare un uomo partita; forse si può incoronare proprio il Fideo, nonostante abbia
brillato solo e unicamente in occasione dei due assist, mentre per il resto ha giocato una di quelle
sue (rare) partite all’insegna delle palle perse e dei dribbling non riusciti. C’è da dire anche che
l’Argentino arrivava da una partita di coppa nazionale con tripletta, rovesciata, e 10 in pagella,
quindi forse va bene così. Guardando invece al resto delle rose, poco da segnalare: partita sopra la
sufficienza per l’ex Juve Zakaria, bel gol di testa per l’ex Fiorentina Arthur Cabral, buona partita
per entrambi i turchi del Benfica, Aktürkoglu e Kökçü.
Il Monaco si ritrova a questo punto 8° in classifica, e cestina la possibilità di ritrovarsi secondo
a pari merito con l’Inter a 13 punti. Non c’è comunque da disperarsi per i padroni di casa, che fino a
questo momento hanno condotto una stagione eccezionale, sia in campionato sia in Europa: in
Ligue 1 si trovano secondi, alle spalle del solito PSG; in Champions, invece, hanno recitato finora
la parte della squadra-rivelazione insieme agli altri francesi del Brest. Situazione comunque positiva, seppur meno, per il Benfica, che si ritrova nella prima parte della classifica in Champions, e terzo nel campionato casalingo, alle spalle di (ovviamente) Sporting e Porto. La squadra di Lage potrebbe diventare la vera mina vagante di questa prima fase, mentre si appresta a diventare l'ago della bilancia del percorso europeo di Bologna e Juventus. Sono poche le squadre che possono contare su un tasso tecnico così alto e su individualità così spiccate, soprattutto sulla trequarti, e se Pavlidis dovesse essersi finalmente sbloccato i lusitani potrebbero aver trovato un terminale offensivo ideale per distillare la qualità degli uomini che agiscono alle sue spalle.
Nasco nel 2001 a Monza. Con dei video di Ricardo Quaresma entro nel tunnel della dipendenza da dribbling, insolenza, e zero concretezza. Grande fan dei gesti tecnici fini a sé stessi. Cresco Juventino ma per forza di cose mi innamoro del Napoli di Mertens e dell'Atalanta di Ilicic. Oltre al calcio, grande appassionato di musica triste e di film noiosi.