Da Agassi e Murray a Gauff: la nuova “mission impossible” del guru ...

5 Ago 2023
Murray

E se il guru fosse tornato? Se il diabolico Brad Gilbert, che da tennista fece perdere la testa a John Mcenroe nel suo momento d’oro e da coach fu il mago che trasformò Andre Agassi e poi cominciò a plasmare Andy Murray, sapesse trasformare anche Coco Gauff? Il californiano che teorizzò il suo credo nel famoso manuale “Vinci sporco” s’è avvicinato al clan della ragazza prodigio - etichettata come la nuova Williams -, sul cui nome lo show-business a stelle e strisce sta scommettendo alla grande.

Gilbert, oggi anche analista tv e super coach alla Nick Bollettieri Academy, ha suggerito ai genitori della effervescente 19enne il nome di coach Pere Riba, che è entrato in carica appena prima di Wimbledon e sta supervisionando di persona il nuovo team nella delicata e importante campagna sul cemento nord americano che è partita a Washington e culminerà con gli US Open. Anche se al momento si nasconde dietro un “sto lavorando per questo torneo”, dai video che sono subito circolati sul web, si vede presiedere agli allenamenti mentre parlotta fitto col coach di campo e quindi interviene spesso e volentieri con la giocatrice mentre papà e mamma sono presenti, ma restano discosti e silenti.

PROGETTO
Dagli interventi di Gilbert si nota una estrema attenzione alla volée perché Gauff, col potenziale di potenza nei colpi da fondocampo e la grande fisicità, è votata naturalmente al gioco in avanti, ma deve acquisire un po’ di manualità in più. Perché poi questo limite, in partita, la fa desistere dalla sua naturale evoluzione a rete se qualche colpo al volo non funziona. 

Dai video si nota anche quanto sia estrema ed accurata l’attenzione che coach Riba deve impiegare per spiegare punto per punto ai genitori quali sono miglioramenti che Gilbert sta cercando di inculcare nella giocatrice, modificando una impostazione che magari è stata varata dallo stesso Corey Gauff. L’uomo che ha cambiato la mentalità del discontinuo, geniale, ingestibile Andre Agassi è bravissimo nell’adattarsi alle situazioni. Così, si vede quanto cerchi sempre di scherzare, di semplificare, di far gruppo a spese magari del povero Riba che, avendo perso una mini scommessa, deve pagar pegno facendo una serie di piegamenti sul posto fra le risate dei presenti. Altro punto tecnico precipuo sul quale si sta concentrando Gilbert è quello del caricamento dei colpi, e quindi dell’esatto posizionamento dei piedi di Coco nella ricerca della palla e quindi nel colpo che, più carico, svolge il compito richiesto aprendo il campo proprio per la volée.

VERIFICA
Saranno le indicazioni Gilbert, sarà la normale evoluzione della bambina prodigio, sarà l’esperienza, sarà il forte desiderio di salire in classifica e vincere qualcosa di importante, di certo a Washington, dopo il 6-1 6-4 contro l’amica Hailey Baptiste, Coco ha rifilato uno schiacciante 6-1 6-2 a Belinda Bencic, qualificandosi alle semifinali, ma soprattutto dicendosi finalmente felice del suo tennis: “Sono davvero contenta, Belinda non è un’avversaria facile e io ho giocato tutti i tipi di tennis: in certi momenti l’ho aggredita e in altri mi sono difesa. Considerato anche il calibro dell’avversaria metto questo match fra i migliori di sempre: questo è il tennis che sto provando di fare.Anche se sono estremamente critica con me stessa e, pur con questo score, ci sono stati dei momenti del match in cui ho pensato che avrei potuto fare anche meglio”. 

RIPARTENZA 
Washington è un gran bel trampolino da cui ripartire dopo il ko d’acchito a Wimbledon contro Sofia Kenin, subito ammortizzato dalla stessa Gauff: “Non posso certo addossare al coach le mie responsabilità, stavamo lavorando assieme da un paio di settimane appena, diciamo che questo è un periodo di ricostruzione e innestare la marcia più alta. Sento di possedere le fondamenta nel mio gioco, ora sto costruendo la casa, ho bisogno di renderlo più forte, gradevole e grande possibile”. Il rischio è quello di inserire troppe nozioni, ma lo spirito della ragazza è corretto: “Sono davvero aperta ad apprendere dal gioco e dalle persone e ad aprirmi a prospettive diverse. Penso che il team stia facendo un buon lavoro comunicando tra i vari ruoli per portarmi qualcosa nella nuova direzione. Quindi sento davvero che siamo tutti d’accordo, coesi”.

Da cui l’indiretto riferimento al super suggeritore Gilbert: “In quest’ottica, penso che avere qualcuno con un po' più di esperienza mi aiuterà ad apprezzare i momenti di pressione, le semifinali, le finali, i quarti di finale. Quei momenti in cui penso ancora di dover migliorare”. L’unica finale stagionale di Gauff è stata nel torneo d’inizio anno, ad Auckland, quand’ha vinto il titolo: “Sto cercando di essere più positiva con me stessa e di accettare che sto imparando non un modo diverso di giocare ma a migliorare ed esaltare il modo in cui gioco”.

UMILTA’
Coco sembra davvero entrata in una nuova fase della sua esistenza, come persona e come tennista: “Sto cercando di assicurarmi che il mio primo istinto sia sempre la decisione giusta, sto cercando di essere più indulgente con me stessa davanti a qualche mancanza o a qualche errore, magari commessi a fronte della decisione giusta, in campo. Non  mi viene facile naturalmente perché sono un po' perfezionista, quindi sto cercando di accettare i difetti perché è impossibile essere perfetti”.

Umiltà è anche imparare dagli altri: “Questo è quello che ho imparato guardando molte più partite, soprattutto di Daniil (Medvedev) e Carlos (Alcaraz) che non si arrabbiano troppo con se stessi anche se sbagliano sul 30 pari, accettano che sia stata la decisione giusta e sanno che alla fine le carte in tavola cambieranno. Ecco, fondamentalmente, sto cercando di imparare e accettare di più”. E’ un ottimo proposito, con l’aggiunta del peperoncino di Brad Gilbert il cocktail può risultare esplosivo.

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