Roma, Boeri: «Città mondo e mondo di città, governare i ...

23 Feb 2024

ServizioLaboratorio 050

Presentati i primi mesi di attività del Lab diretto dall’architetto e voluto dall’amministrazione capitolina per disegnare una visione a lungo termine della Capitale d’Italia

di Manuela Perrone

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Foto Il Sole 24 ORE

23 febbraio 2024

4' di lettura

L’accessibilità dei quartieri periferici, la mobilità, la connessione tra le aree verdi, le scuole. Sono queste le principali sfide che l’architetto Stefano Boeri indica per Roma nel 2050. Con un’avvertenza che consegna al Sole 24 Ore, ora che sulla Capitale stanno piovendo i fondi del Giubileo, del Pnrr e delle altre risorse pubbliche anche europee che totalizzano circa 8 miliardi di euro: «Bisogna evitare i disastri del passato. È fondamentale che una città come Roma, attraverso il piano clima, si doti di una serie di strumenti che evitino un’ennesima, stupida, inutile, dannosa cementificazione».

Boeri dirige il Laboratorio050, promosso da Roma Capitale (e composto da due progettisti senior, Eloisa Susanna, e Matteo Costanzo, e otto under 35 selezionati tra 363 con apposito bando), che oggi ha presentato al Museo Macro i primi quattro mesi di attività, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, dell’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, della presidente dell’assemblea capitolina Svetlana Celli e del responsabile del PalaExpo Marco Delogu, avviando una “due giorni” di confronto con i municipi e le realtà sociali e culturali attive sul territorio. Tre le fasi in cui si articola il lavoro del Laboratorio: il primo è un Atlante delle trasformazioni in corso. Finora sono stati mappati 419 interventi per il Giubileo 2025, 471 Pnrr, 307 di restauro sul patrimonio. In cantiere 19 chilometri di nuovi tracciati tranviari, 72 di piste ciclabili, 391 efficientamenti energetici di scuole e 29 riqualificazioni o nuove costruzioni di asili, oltre a 136 ettari di forestazione, cinque parchi di affaccio sul Tevere e cinque di riqualificazione delle ville storiche.

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Foto Il Sole 24 ORE

Stefano Boeri e gli architetti del Laboratorio Roma050 con il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, la presidente dell’assemblea capitolina Svetlana Celli e il presidente di PalaExpo Marco Delogu

Architetto Boeri, lei ha già lavorato sulle visioni delle grandi metropoli, tra cui Shanghai, San Paolo, Parigi, Il Cairo e Riad. Che cosa rende unica la sfida di Roma?

Roma è insieme una “città mondo” che ha dentro di sé la complessità della storia, della geografia, della natura vivente, dell’umanità. Ed è anche un mondo di città, cioè un luogo dove coesistono più di cento micro città, nuclei di identità locale. Il modo con cui questo arcipelago di realtà urbane di comunità saprà condividere una sfida come quella di unire transizione ecologica e superamento delle diseguaglianze fa di Roma la Capitale del futuro, quella a cui tutti guardano per capire come la città dove è nata, in fondo, la cultura dell’umanità urbana può giocare la sfida dei prossimi anni. È un’esperienza entusiasmante, bellissima, e farla insieme a un gruppo di giovani straordinari selezionati dopo un lunghissimo lavoro di confronto la rende ancora più appassionante.

Avete realizzato una prima mappatura delle trasformazioni in corso che porterà a un Atlante. Dove vede le maggiori criticità?

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