L'Aquila rivive l'ansia del terremoto, due scosse riportano alla mente ...

23 Nov 2023
Terremoto

Non c'è stato il tempo di tirare un sospiro di sollievo. La prima scossa alle 17:52:41 ha fatto sobbalzare dalla sedia, la seconda alle 17:53:01 ha risvegliato gli incubi degli aquilani. E in tanti sono scesi in strada. Sconcerto, condivisione, e tanta paura perché il terremoto del 6 Aprile 2009 è ancora una ferita aperta, nonostante la città si avvii verso la conclusione di un lungo e difficoltoso restauro. Nessun danno, nessuno è rimasto ferito ma la doppietta sismica, rispettivamente di magnitudo 3.6 (l'epicentro registrato a 3 km Sud-Ovest a una profondità di quasi 13 chilometri) e 3.7 (Localizzata a 3 km Nord-Est dal vicino comune di Lucoli), ha richiesto una riflessione cui è seguita una precauzione.

“All’esito dell’incontro, convocato questa sera d’urgenza in prefettura a seguito delle due scosse di terremoto che hanno interessato il territorio aquilano, è stata decisa la sospensione delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado e dei servizi educativi per l’infanzia per la giornata del 23 novembre”. È stato il primo cittadino, il sindaco Pierluigi Biondi a darne notizia.

In attesa delle verifiche dei plessi scolastici, resta la preoccupazione della cittadinanza. “La situazione in città è tranquilla” dice Biondi, “le telefonate alle centrali operative si sono concentrate soltanto subito dopo gli eventi, è normale ci sia ancora agitazione”. 

Anche il senatore aquilano Guido Quintino Liris non nasconde la paura richiamando a un passato “che fa ancora male ma che ci ha insegnato tanto”. In collegamento da Palazzo Madama, il parlamentare, membro della Commissione permanente Bilancio, ha ricordato che l'episodio tellurico si è verificato mentre il governo è impegnato a mettere in Finanziaria “importanti fondi sul dissesto idrogeologico e sulle catastrofi naturali per coprire a livello assicurativo immobili e aziende”.

“La scossa di magnitudo 3.6 all'Aquila seguita a distanza di nemmeno un minuto da una seconda scossa di magnitudo 3.7 non è infrequente”, ha commentato il sismologo Salvatore Stramondo, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Sono stati due eventi di magnitudo moderata, ma molto avvertiti. Due scosse l'una sulla coda della precedente, anche se distinguibili ed entrambe sono avvenute a circa 10 chilometri dall'epicentro del sisma del 2009: tenendo conto degli errori nelle stime della localizzazione, possiamo dire che gli eventi sono avvenuti nella medesima area”. Questa non è una sorpresa per chi studia i terremoti e che di solito “dove si sono già verificati”, ha osservato Stramondo. 

Molto prima del terremoto del 2009, per esempio, quella stessa area era stata colpita, nel 1703, da “un importantissimo terremoto, la cui magnitudo è stimata 6,7”. Inoltre “nella zona dell'Aquila si sono registrate circa 20.000 scosse e oltre 200.000 sono stati i terremoti registrati nell'Italia centrale dal 2016 dopo la sequenza di Amatrice-Norcia. A generarli è sempre lo stesso meccanismo stensionale tipico dell'Appennino”, ha concluso Stramondo.

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