Anche intercettazioni nell'indagine scommesse. Dopo Tonali e ...

19 Ott 2023
Tonali

di Simona Lorenzetti e Massimiliano Nerozzi

Indagine sulle chat e i messaggi. calciatori non sono al centro di un’indagine che pare ben più vasta e complessa e che coinvolge altri personaggi di rilievo criminale

Ci sono chat e messaggi ricavati dai «supporti informatici sequestrati», come telefonini e tablet dei giocatori, verbali di interrogatorio e, soprattutto, intercettazioni, nell’inchiesta della Squadra mobile e della Procura di Torino che ha scoperto un giro di scommesse su siti illegali. E se Nicolò Fagioli, già a fine giugno, e Sandro Tonali, due giorni fa, hanno ammesso le puntate davanti al pubblico ministero Manuela Pedrotta, l’impressione è che altri nomi verranno. Anche se i calciatori non sono al centro di un’indagine che pare vasta e complessa, e che era partita stando dietro a personaggi di un certo rilievo criminale.

Del resto, è una storia che gli investigatori seguono da tempo, visto che il fascicolo (numero 12.793) è stato iscritto nel 2022. Siamo davvero davanti alla punta dell’iceberg, per quel che si potrà sapere e per gli accertamenti investigativi fin qui fatti: per dire, in poco più di cinque pagine del verbale reso da Fagioli — davanti al pm e a tre poliziotti della Mobile — e trasmesso alla Procura della Federcalcio ci sono altrettanti «omissis», lunghe parti cancellate. Tracce analitiche e fili logici da seguire, per gli agenti diretti da Luigi Mitola. In particolare, bisogna capire se dal groviglio di account e password recuperati dagli smartphone salteranno fuori anche profili di frode sportiva : non solo per i calciatori, ma anche per le altre persone che si servivano delle piattaforme non autorizzate. Un conto, per un atleta professionista, è infatti scommettere sulla vittoria della propria squadra, un altro è puntare su un risultato negativo. Per non parlare delle giocate su falli, ammonizioni, calci d’angolo, autoreti: tutti elementi sospetti, in caso di un risultato alterato. Elementi che però, al momento, non sono stati trovati: morale, si indaga anche in quella direzione, ma non c’è alcuna contestazione in merito, per adesso.

C’è una differenza pure sulle deposizioni fin qui fatte: se Fagioli e Tonali hanno entrambi ammesso puntate sul calcio, il primo sostiene di non aver mai scommesso su Cremonese e Juve, nelle stagioni in cui ci giocava; mentre l’ex rossonero avrebbe fatto qualche giocata sul Milan. Senza però mai influire sull’andamento della gara: come dire, ci ho scommesso quando ero in tribuna. Nega invece di aver puntato sul calcio Nicolò Zaniolo, il terzo calciatore indagato, che deve ancora essere sentito.

Ieri in Procura è stata una giornata di studio, dopo aver raccolto la deposizione di Tonali: «Che ha fornito piena collaborazione alle autorità inquirenti chiarendo in modo esauriente la sua posizione», spiegano i suoi difensori, gli avvocati Marco Feno e Maurizio Scaccabarozzi. Mentre, con un comunicato, arriva anche il «pieno sostegno» del Newcastle, suo attuale club. E già la prossima settimana potrebbe patteggiare con la giustizia sportiva: un anno lontano dai campi e qualche mese di riabilitazione.

Tra Procura e Squadra mobile continua pure l’analisi dei supporti elettronici sequestrati. Fagioli, per esempio, aveva due smartphone, uno utilizzato per le scommesse: «Facevano credito e, quindi, non dovevo anticipare denaro». Un mondo sommerso scoperto grazie a Tonali, amico e compagno di Under 21. Nel ritiro della quale, «giocavano» anche «gli altri»: plurale. A proposito della punta dell’iceberg. Dall’altra sera, l’ex paparazzo Fabrizio Corona ha tirato in ballo i nomi di altri tre giocatori di A, sui quali, per ora, non risultano evidenze negli atti delle indagini. Che restano comunque coperte da segreto investigativo. Nel dubbio, i legali di uno di questi giocatori (laziale) hanno le idee già piuttosto chiare: porteremo in tribunale Corona.

19 ottobre 2023 (modifica il 19 ottobre 2023 | 08:22)

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