Coverciano: dopo Fagioli, avviso di garanzia a Zaniolo e Tonali che ...

13 Ott 2023

Un avviso di garanzia è stato notificato dalla procura di Torino ai calciatori Sandro Tonali e Niccolò Zaniolo durante il ritiro a Coverciano. Le forze dell'ordine di sono presentate  giovedì 12 intorno alle 18. All'interno del centro sono state accompagnate dal capo delegazione, Gianluigi Buffon. L'iniziativa rientra dell'inchiesta sulle scommesse illecite in cui compare anche il nome del bianconero Nicolò Fagioli, poi autodenunciatosi alla Figc. 

Tonali - Figure 1
Foto Rai News

I due calciatori hanno lasciato il ritiro, come da una nota della Figc: "La Federazione comunica che, nel tardo pomeriggio di oggi, la Procura della Repubblica di Torino ha notificato atti di indagine ai calciatori Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, attualmente in raduno con la Nazionale presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano. A prescindere dalla natura degli atti, ritenendo che in tale situazione i due calciatori non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni in programma nei prossimi giorni, la Federazione ha deciso di consentire il loro rientro presso i propri club, anche a tutela degli stessi calciatori".

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Secondo la Repubblica i nomi di Fagioli, Tonali e Zaniolo sono soltanto i più famosi, nell'indagine su cui la Polizia sta facendo accertamenti da ormai qualche settimana, sarebbero coinvolti una decina di calciatori, un altro giocatore della Juventus e altri giocatori della massima serie. L'elenco, secondo il quotidiano romano, è destinato ad allargarsi. L’inchiesta in cui sono finiti gli azzurri Fagioli, Tonali e Zaniolo è molto più grande e riguarda in particolare la criminalità organizzata che potrebbe celarsi dietro alle puntate clandestine. Comunque la Polizia ha sequestrato i telefoni ai due giocatori: data la fuga di notizie, temevano potessero cancellare qualcosa.

Penalmente i giocatori coinvolti rischiano meno rispetto al versante sportivo, va sottolineato che il gioco d’azzardo in Italia non è reato e scommettere non è vietato a prescindere nemmeno per un calciatore, a patto che si punti su canali leciti e non sullo sport che si pratica, in questo caso il calcio. Il reato contestato ai giocatori fa riferimento alla legge 401 in vigore dal 13 dicembre 1989, "Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive", dove si legge che "chiunque esercita abusivamente l’organizzazione del giuoco del lotto o di scommesse o di concorsi pronostici che la legge riserva allo Stato o ad altro ente concessionario, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni", e anche che "chiunque partecipa a concorsi, giuochi, scommesse gestiti con le modalità di cui al comma 1, fuori dei casi di concorso in uno dei reati previsti dal medesimo, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda  non inferiore ad euro 15.000,00." La titolare dell’inchiesta è Manuela Pedrotta, sostituto procuratore del Gruppo 7, Terrorismo ed eversione dell’ordine pubblico.

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