Pioli: "L'Inter da 4 anni è la più forte, ma ha vinto solo 2 scudetti ...

Juve-Milan

Il tecnico rossonero: "Darei tutto quello che ho per cambiare il risultato, ma non si può"

Dal nostro inviato  Marco Fallisi

26 aprile 2024 (modifica alle 13:13) - MILANELLO (VARESE)

Questo Juventus-Milan non è solo una partita, è la parabola della quinta stagione di Stefano Pioli sulla panchina del Diavolo: un girone fa lui e i suoi ragazzi accoglievano i bianconeri a San Siro da capoclassifica solitari; il 5-1 nel derby di settembre pareva una botta smaltita grazie alla continuità di risultati che aveva lanciato il Milan in testa alla classifica, gli ottavi di Champions erano ancora ampiamente alla portata. Tutto un altro film. Oggi il Milan è fuori dalle coppe, ferito dall’eliminazione in Europa League con la Roma e dall’ennesimo derby perso, quello che ha consegnato scudetto e stella all’Inter, distante 17 punti. Pioli ha perso contatto con la sua panchina proprio quando sembrava in grande risalita: domani, per la classifica, sarà terza contro seconda, ma sarà soprattutto la prima tappa del lungo addio che si consumerà a fine campionato. “Sono stati dieci giorni delicati, difficili per tutti, ed è per questo che domani dobbiamo tornare a vincere”, spiega Pioli. Poi zooma sul momento personale: “Se sono stati i miei giorni più difficili da quando alleno il Milan? In questi quasi cinque anni non ci sono state vie di mezzo. O momenti molto positivi o momenti molto negativi. Non so dire se questo è il più negativo, ma è il più vicino e quindi anche il più doloroso. Se potessi cambiare il risultato dei derby darei tutto quello che ho, ma non si può più fare. Io per primo devo avere le spalle larghe, capire che fa parte del gioco e del mio lavoro. Dobbiamo dimostrare fino alla fine chi siamo". 

leao e gli altri

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Allo Stadium in mezzo toccherà ad Adli: “Bennacer non è al massimo e Yacine in fase difensiva è molto attento, da questo punto di vista è il più affidabile”. Con Calabria e Theo squalificati, la fascia da capitano sarà stretta sul braccio di Leao, l’emblema del Milan povero di leadership visto nelle ultime gare: “Rafa la sta vivendo come tutti i suoi compagni e come tutti noi - dice Pioli -. È stato un dolore forte perdere il derby e vedere i nostri rivali festeggiare. Non ci resta che reagire con le prossime partite. Non possiamo fermarci a queste delusioni subite e date ai tifosi, servono orgoglio e compattezza fino alla fine. L’obiettivo è vincerle tutte, domani dovremo lottare come se fosse l’ultima partita. Voglio un Milan concentrato, per superare un avversario che sta bene, c’è da difendere il secondo posto”. Fin troppo facile individuare il fattore determinante dello stato d’animo attuale rossonero: “L'uscita dall'Europa League e quel mese dove abbiamo preso il distacco dall'Inter sono stati decisivi. L'Inter è più forte, continua, solida e noi non siamo riusciti a mantenere il suo livello ma non siamo gli unici: l’Inter da 4 anni ha la rosa piu’ forte e ha vinto solo due scudetti, noi non abbiamo mai avuto la squadra più forte ma abbiamo lottato per il vertice e mentalmente abbiamo dato tutto. Se è mancato equilibrio? Aspettiamo la fine della stagione e faremo tutte la valutazioni”. 

fattore Z

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 Chiusura su Ibra: “È sempre vicino a noi e cerca di darci il massimo sostegno per superare il momento. Vinciamo insieme, perdiamo insieme, soffriamo insieme. Zlatan ama il Milan e prenderà le sue decisioni per il bene del Milan”.

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