Maternità surrogata reato universale, la destra tira dritto

26 Lug 2023

All’esame della Camera è arrivata la proposta di legge per rendere la maternità surrogata reato universale, fortemente voluta dalla maggioranza di destra del governo Meloni. L’Aula ha bocciato tutti gli emendamenti presentati prima della votazione finale, tranne una piccola modifica richiesta da una deputata di Fratelli d’Italia. Rifiutato, con l’astensione del Movimento 5 stelle e del Partito democratico, anche il dettagliato regolamento proposto da +Europa, che puntava a legalizzare la gestazione di solidarietà, istituendo un registro apposito e sancendo la gratuità della procedura.

Maternità surrogata - Figure 1
Foto Wired.it

Lo rivela un'indagine dell'Associazione Luca Coscioni. In 65 è ammessa quella commerciale, mentre in 35 la forma di gravidanza per altri solidale

La discussione è cominciata la mattina del 26 luglio 2023, dopo mesi di dibattito sull’effettiva necessità di una legge del genere e sulle sue concrete possibilità di applicazione. Tema, quest’ultimo, su cui si sono espressi chiaramente gli esperti legali dell’Associazione Luca Coscioni, per i quali il reato universale è una norma inutile e inapplicabile, perché non è consentito punire qualcuno per aver commesso un atto considerato legale nel paese in cui è stato realizzato.

Anche per questo motivo, l’emendamento presentato dal deputato Riccardo Magi, di +Europa, sembrava dover essere l’unica alternativa concreta in grado di unire le opposizioni e, magari convincere qualcuno della maggioranza. Ma alla fine non è andata così. Il Partito democratico è uscito dall’Aula rifiutandosi di partecipare alla votazione, mentre il Movimento 5 stelle si è astenuto. Decisioni che indicano una profonda spaccatura sul tema all’interno dei due movimenti, viste le dichiarazioni contrastanti rilasciate negli ultimi tempi, a volte a favore, a volte contrarie ma prevalentemente vage e fumose.

E dire che la proposta di Magi avrebbe davvero potuto mettere d'accordo tutte e tutti, vietando la gestazione per altri a pagamento, introducendo regole precise su chi potesse o meno offrirsi di portare avanti la gravidanza per altri di solidarietà. Insomma, normando per bene una materia che forse valeva la pena trattare senza i semplicistici divieti che il Parlamento italiano ormai sforna a cadenza regolare da quando la destra ne ha occupato la maggioranza delle panche.

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