Reato universale per la maternità surrogata: primo sì della Camera ...

27 Lug 2023
Maternità surrogata

Il centrodestra introduce un nuovo reato universale: l'obbligo per i magistrati di perseguire un cittadino anche se abbia commesso l'illecito all'estero. La Camera ha approvato con 166 sì, 109 no e 4 astenuti una proposta di legge che dichiara reato universale la maternità surrogata. Una pratica vietata in Italia dal 2004, ma che è invece consentita in alcuni Stati esteri, dove vanno le coppie italiane per avere un figlio con questa tecnica. 

Le opposizioni unite sul no a questa legge si sono divise, anche all'interno dei vari partiti, sulla maternità surrogata in quanto tale, cioè su una serie di emendamenti riguardanti l'attuale legge e in particolare su un emendamento di Riccardo Magi (+Europa). 

La parola passa al Senato che esaminerà la legge a settembre.

Le riserve sul piano giuridico delle opposizioni erano state sollevate anche da diversi giuristi nelle audizioni, ma la relatrice Carolina Varchi (Fdi), ha spiegato che l'introduzione del reato universale serve a disincentivare proprio il ricorso alla maternità surrogata all'estero. In teoria, quando le coppie tornano in Italia (sono soprattutto quelle eterosessuali a ricorrervi) potrebbero essere incriminate e finire in carcere con una pena da tre mesi a due anni.

Il più critico verso la legge è stato il segretario di +Europa, Riccardo Magi che dopo aver portato in piazza martedì le famiglie arcobaleno, ha presentato un emendamento che legalizza la maternità surrogata solidale (la madre riceve denaro solo in forma di rimborso spese). Un emendamento respinto dal centrodestra ma che ha spaccato le opposizioni. La Verde Luana Zanella ha negato che possa esistere una maternità surrogata solidale, e che questa pratica sfrutta il corpo delle donne ed è una violenza anche al bambino poi strappato alla madre. Il gruppo di Avs si è diviso, con Sinistra italiana a favore dell'emendamento Magi e i Verdi contrari. Il Pd, diviso al suo interno tra la maggioranza contraria (i cattolici e le femministe) e qualche favorevole (come la segretaria Schlein, Alessandro Zan e Rachele Scarpa) non ha partecipato al voto (ma Paola De Micheli vota contro e Bruno Tabacci si astiene), mentre M5s, nelle stesse condizioni, ha optato per l'astensione. Il Terzo Polo ha lasciato libertà di voto, anche nel voto finale su cui Ettore Rosato e Mara Carfagna hanno sostenuto la legge.
Zanella ha presentato poi un ordine del giorno che impegna il governo a intraprendere azioni diplomatiche perché l'Onu imponga "il divieto globale" per la maternità surrogata, come è avvenuto nel 2022 per le mutilazioni genitali femminili. L'ordine del giorno è stato accolto dal governo il che ha evitato un voto che avrebbe certificato una nuova spaccatura in casa Dem e M5s.

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