Maternità surrogata reato universale: primo sì - ItaliaOggi.it

27 Lug 2023
Maternità surrogata reato universale: primo sì

Approvata la pdl alla Camera: carcere da tre mesi a due anni per il fatto commesso all’estero, italiani puniti con la legge interna. Giuristi in dubbio sui possibili soggetti attivi del delitto

Maternità surrogata - Figure 1
Foto Italia Oggi

di Dario Ferrara

Primo sì alla maternità surrogata «reato universale». L'aula della Camera approva la proposta di legge con 166 sì, 109 no e 4 astenuti. Il testo ora passa al Senato.

Articolo unico

La pdl, portata in aula dalla relatrice Carolina Varchi (FdI), consta di un unico articolo e si risolve nell'aggiungere qualche riga all'articolo 12 della legge 40/2004, specificando che le pene previste al sesto comma si applicano anche se il fatto è commesso all'estero e che il cittadino italiano è punito secondo la legge interna. Si rischiano dunque la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600 mila a un milione di euro per la realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione della pratica per cui una donna s'impegna a portare a portare avanti la gestazione per conto di una coppia “committente”: una pratica che in Italia è sanzionata penalmente a differenza di altri Paesi, ad esempio il Canada. Il che ha indotto alcuni cittadini a ricorrere alle pratiche di surrogazione di maternità in Stati dove la gestazione per altri è legale. Finora la Cassazione penale ha escluso l'applicabilità della legge ai fatti commessi all'estero: affinché il reato commesso in parte oltreconfine possa rientrare nell'ambito della giurisdizione italiana, è necessario che si verifichi nel territorio dello Stato «anche solo un frammento della condotta» e che quest'ultimo risulti significativo e collegabile in modo chiaro e univoco alla parte restante realizzata in terra straniera. Escluso finora anche il reato di alterazione dello stato civile per le dichiarazioni all'anagrafe. Ma la Cassazione civile ha negato la trascrizione in Italia dell'atto di nascita del bambino nato all'estero da Gpa per contrarietà all'ordine pubblico.

Giuristi in dubbio

La proposta di legge non fa distinzione fra coppie eterosessuali o omosessuali. E non richiede il fine di lucro ai fini della rilevanza penale. Ma introduce un tipo di reato che suscita dubbi fra i giuristi: in assenza di una casistica su fatti commessi in Italia risulta complesso individuare i possibili autori del reato. Secondo una lettura sistematica la norma potrebbe applicarsi a tutti i soggetti coinvolti: la coppia, la madre portante, l'eventuale donatore, il medico e tutti coloro che pongono in essere le attività preparatorie.

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