Strage di Erba, il processo in diretta: Olindo e Rosa tornano in aula ...

1 Mar 2024
Strage di Erba

di Giusi Fasano, inviata a Brescia

Oggi la prima udienza per la richiesta di revisione del processo. Tra i parenti delle vittime in aula solo Marzouk che nella strage perse la moglie Raffaella e il figlio Youssef: «La mia rivincita». L’avvocato dello Stato: «Nuove prove inammissibili». Il procuratore Rispoli: «Olindo non è uno stupido»

• Parte oggi il processo di revisione della sentenza per la strage di Erba
• Oggi è in programma la prima udienza: in aula Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per aver ucciso 4 persone

Ore 12:16 - L’avvocato dello Stato cita «Il grande bluff»

L’avvocato generale dello Stato, Domenico Chiaro riprende la parola: «Il procuratore generale Rispoli ha citato un film di Woody Allen, Match point, e allora io ne cito un altro: Il grande bluff».

Ore 12:01 - Il procuratore chiude: «Olindo non è uno stupido»

«Ci sono prove impossibili da ribaltare — chiude il procuratore generale Rispoli — Olindo è tutt’altro che uno stupido, non significa nulla che faccia l’operatore ecologico. Gioco a tennis con un operatore ecologico che ha una formazione bassa ma è molto più intelligente anche di chi ha studiato. Olindo si vuole far passare come un minus habens ma non lo è affatto», chiosa. Ora la parola torna all’avvocato generale Chiaro.

Ore 11:26 - Il procurare e le piste alternative: «La logica dove la buttiamo?»

Il procuratore generale Rispoli si sofferma poi sulle possibili piste alternative. In particolare della possibilità che assassini sconosciuti siano fuggiti proprio dal terrazzino di casa Castagna. C’è una grossa pianta, sul terrazzino. Per dimostrare che quella pianta non è stata mai spostata Rispoli mostra una fotografia della pianta scattata dai vigili del fuoco quella sera e una seconda scattata il giorno dopo, in cui si capisce che è là ancora dopo la strage perché si vede, in strada, un cameramen che riprende il terrazzino. Il magistrato afferma: «La realtà supera la fantasia nelle vicende giudiziarie. Ma vi assicuro che questa pianta non è stata interessata da nessuno spostamento. Non c’è nulla. È una offesa alla logica dire che sono passati dal quel terrazzino attraverso la grondaia. Sulla terrazza non è passato nessuno. Quindi questa pista per favore abbandoniamola perché è veramente una cosa ridicola». E sull’ipotesi che gli assassini siano della criminalità organizzata per motivi di spaccio: «Ma dove siamo? Ma la logica dove la buttiamo? Una cosa inaudita. Per la criminalità organizzata i bambini non si toccano».

Rispoli quindi parla ancora della pista della criminalità organizzata e parla di Azouz: «Io sono lontanissimo dal moralismo però devo rappresentare alla Corte qual è lo scenario, il quadro. Lui esce dal carcere il 17 agosto. Trascorre significativi periodi in Tunisia. Dalle conversazioni che sono in ordinanza parla di posti di lusso dove passa le serate mentre è in Tunisia. E il 5 aprile 2007 non molto dopo l’eccidio della sua famiglia è in macchina e dice che sta passando i mesi più belli della sua vita, incontra potenti, fa sesso in cambio di soldi. Come si può pensare che la criminalità fa questo eccidio senza che lui sia terrorizzato? Ma va! Dai…»

Ore 10:49 - Il procuratore generale di Brescia: «Hanno ragione le sentenze»

Ha preso la parola Guido Rispoli, procuratore generale di Brescia. «Hanno ragione le sentenze — esordisce il magistrato a proposito della morte di Valeria Cherubini, la vicina di casa di Raffaella Castagna, trovata sgozzata nel suo appartamento —. Non c’era nessun aggressore di sopra, a casa sua». Le difese sostengono invece che lei sia stata uccisa da qualcuno che l’aveva seguita in casa (e che poi sarebbe fuggito dalla finestra o dal balcone), quando sono arrivati i soccorritori allertati dall’incendio di casa Castagna.

Ore 10:38 - Botta e risposta tra legali e Corte: «A che punto siamo?»

Botta e risposta tra Corte e avvocati. Nico D’Ascola, uno degli legali di Olindo e Rosa. «La difesa si permette di sapere in che fase ci troviamo: ci troviamo ancora nella parte dell’ammissibilità e dobbiamo intervenire sulla possibilità che le prove siano ammesse?». Risposta presidente della Corte, Antonio Minervini: «Vi invito a parlare su tutto, perché anche in questo momento possiamo ancora dichiarare l’inammissibilità». In sostanza: gli avvocati chiedono se debbano considerare già ammessa la revisione. Il presidente della Corte risponde: «Siamo ancora in fase di valutazione». Quindi ancora potrebbe non essere ammessa la revisione tout court.

Ore 10:20 - «Frigerio ha detto subito che era stato Olindo»

«Se veramente si vuole fare chiarezza, allora bisogna dire che è falso che Mario Frigerio non abbia parlato già il 15 dicembre. Voi lo sapete, dico ai difensori. Ve l’hanno fatto sentire in udienza. Il povero Frigerio l’ha detto subito: `È stato Olindo». Così ancora l’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro. E sul tema delle confessioni, il magistrato afferma che «non c’è stata nessuna pressione» nei confronti di Olindo e Rosa. «Bisogna dirlo a viva voce - afferma Chiaro - che non ci sono state pressioni, dirlo per difendere l’onore dei colleghi magistrati che è stato calpestato pesantemente in questi anni».

Ore 10:15 - L’avvocato generale dello Stato: «Nuove prove inammissibili»

Il primo a prendere la parola è l’Avvocato generale dello Stato, Domenico Chiaro (ex procuratore di Lodi, oggi a Brescia). «Siamo di fronte a una manifesta inammissibilità delle richieste di prova — afferma —. Si sono superati determinati limiti, spetta a noi far tornare questo processo nell’alveo della normalità». Chiaro parla di «can-can mediatico». «Non è vero che la condanna si fonda solo su tre prove (la confessione, il riconoscimento da parte del sopravvissuto, la piccola traccia di sangue sull’auto di Olindo). Se anche ne cadesse una avremmo comunque la possibilità di fare un processo indiziario. Quelle prove non sono le uniche sufficienti per la condanna. Ci sono il poderoso movente, la manutenzione del contatore, il comportamento anonimo degli imputati, gli esiti parlanti del consulente sulle lesioni delle vittime, la mano sinistra meno forte e quella destra più forte». Quanto ai fatti non valutati, Chiaro dice: «Non ci sono fatti nuovi. Devono esserlo anche dal punto di vista probatorio. Non è vero che la condizione mentale degli imputati non sia mai stata valutata. C’è stata una costante osservazione psichiatrica in carcere».

Ore 09:43 - Olindo e Rosa: «Non vogliamo essere ripresi»

È iniziata l’udienza. C’è subito un primo, piccolo colpo di scena: Olindo Romano e Rosa Bazzi, arrivati in aula scortati dagli agenti della polizia penitenziaria, hanno espresso al giudice, tramite i loro avvocati, la richiesta di non essere ripresi dalle telecamere in aula. Il giudice si è riservato, al momento l’autorizzazione quindi non è arrivata e nell’aula assegnata alla stampa non arriva il segnale video. In questo momento decine di giornalisti stanno guardando da un’ora un pannello con scritto: «La legge è uguale per tutti». Mentre in aula ci sono studenti, assistenti degli avvocati, tirocinanti e gente curiosa che è venuta a vedere. Un paradosso, che impedisce un’informazione corretta per tutti.

Ore 08:57 - Azouz: «Sono emozionato, è la mia rivincita»

Azouz Marzouk si è appena presentato all’ingresso : «Sono emozionato, stiamo avendo la nostra rivincita», sono state le sue prime parole varcando la soglia del Palazzo di Giustizia. «Sto facendo questa lotta per tutti», ha detto ancora il marito di Raffaella Castagna. «È un errore giudiziario? Non lo so. Ma questa giornata è importante anche per mio figlio, per Raffaella e per le altre vittime». Marzouk, dopo che nei primi tempi pensava che i responsabili della mattanza fossero proprio Olindo e Rosa, da tempo ormai ha cambiato posizione e ritiene che ad uccidere la moglie e il figlio siano stati «dei professionisti».

«La pista della droga è quella che tutti vogliono far credere — ha però precisato —, ma mi danneggia visto che mi sto trasferendo in Italia. Credo non sia stata fatta giustizia e ora spetta ai giudici farla».

Ore 08:44 - Folla all’ingresso di giornalisti e curiosi

Davanti all’ingresso del Palazzo di giustizia, in via Lattanzio Gambara, ci sono già alcune decine di persone che ambiscono a poter accedere ai pochi posti messi a disposizione in aula, a cui si accede solo tramite pass, da dove poter seguire poi il dibattimento. La stampa non potrà entrare direttamente nell’aula dove sono ci saranno Olindo Romano e Rosa Bazzi; ma seguirà in collegamento. Tra i parenti delle vittime è atteso solo Azouz Marzouk che nella strage ha perso la moglie Raffaella e il figlio Youssef di soli 2 anni.

Ore 08:30 - Che cosa si decide, oggi, sulla strage di Erba

A Brescia è il giorno dell’avvio del processo di revisione della sentenza per la strage di Erba. Oggi è in programma la prima udienza per la richiesta di revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati per la strage nella cittadina in provincia di Como dell’11 dicembre 2006. I due coniugi, nel 2011, sono stati condannati all’ergastolo, in via definitiva, per la morte di quattro persone: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk di appena due anni, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. I due sono accusati anche del tentato omicidio di Mario Frigerio, marito di Cherubini, e unico sopravvissuto alla mattanza per una malformazione alla carotide. Durante l’udienza davanti alla corte d’Appello di Brescia, la difesa di Bazzi e Olindo presenterà i nuovi elementi.

1 marzo 2024 (modifica il 1 marzo 2024 | 12:20)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leggi di più
Notizie simili