Toni Nadal invoca cambiamenti: “È quasi un ping pong ormai ...

1 Apr 2024

Toni Nadal

Lo strapotere del servizio e della potenza dei colpi sta imbruttendo la disciplina, tanto che intervenire sulle racchette per far tornare in auge varietà di gioco e importanza della tattica dovrebbe essere in cima ai pensieri di chi governa il tennis. Così Toni Nadal, insolitamente tagliente, ha risposto alle domande sullo status quo del tennis al simposio online World Tennis Conference. Lo “zio” più famoso del tennis ritiene che difficilmente potrà arrivare un nuovo Federer, quello che a suo avviso ha giocato a tennis meglio di tutti, con un gioco così sbilanciato sulla potenza dei colpi. Riportiamo i passaggi più salienti del suo pensiero, parole forti che sicuramente scateneranno reazioni.

“Il tennis è diventato un altro sport con il passare gli anni. Quando ho iniziato a giocare, conquistare un punto non era così facile. Bisognava preparare le giocate per avvantaggiarsi, venire a rete e finire il punto, oppure essere un tennista molto abile tatticamente. Al giorno d’oggi puoi tirare un vincente da qualsiasi posizione” afferma Toni.

“Purtroppo il tennis è diventato un gioco in cui la tattica non è più così importante perché con la velocità con cui si gioca non ci sono molte opzioni per apportare cambiamenti tattici. È complicato. Devi mantenere un ritmo di gioco molto alto,  è diventato un po’ come il ping pong dove giochi a una velocità tale che non c’è tempo. Quando siamo arrivati ​​nel circuito agli inizi degli anni 2000 c’erano giocatori che picchiavano forte, altri che giocavano strategicamente come Coria, altri che basavano il proprio tennis nello sbagliare pochissimo come Gaudio o Ferrer… Oggi esiste un solo tipo di giocatore, è quello che colpisce la palla molto forte, il più forte possibile. Non c’è molto spazio per un giocatore che fa cose diverse. È già molto difficile per un Federer essere un giocatore che può fare il punto con tutti i tipi di colpi. È un miracolo quello che lui è riuscito a fare nei suoi ultimi anni”.

“Non conosco nessun altro sport che inizia con una sorta di rigore”, dice riferendosi all’importanza che ha attualmente il servizio. “Per il resto è una situazione talmente svantaggiosa che a volte non hai nemmeno il tempo di difenderti. Chi colpisce per primo è come colpisse due volte ed è un po’ come quello che diceva Tyson ‘Tutti hanno una buona strategia finché non colpisco la prima mazzata”. Il tennis oggi è simile a questo. Affrontare un giocatore che ti fa fuori col servizio a 220 chilometri orari e che, se riesci a rispondergli in qualche modo, ti tira un altro colpo a velocità incredibile è molto difficile. Non c’è margine”.

Chiedono a Toni quali cambiamenti introdurrebbe per rendere il tennis più attraente e riportare la strategia al primo posto rispetto alla fisicità: “Si possono fare molte cose e la prima cosa che farei sarebbe accorciare le racchette. Quelle attuali rendono molto facile effettuare un ottimo tiro, il tennis deve essere un po’ più complicato di ora per premiare la tecnica. Si deve essere aperti allo spettacolo, il tennis è l’unico sport che non ha apportato modifiche alle regole in tutta la sua storia. Solo una cosa è cambiata, introducendo il tie break per non allungare troppo le partite, ma il resto rimane esattamente lo stesso. Bisogna fare dei cambiamenti. Quando parlo con i vertici dell’ATP dico loro che nei 25 migliori punti dell’anno non si vede mai un Ace. I 25 migliori punti si ottengono dopo scambi lunghi, con varietà di gioco. Beh, dovrebbero cercare di promuoverla”.

“Federer probabilmente è colui che è riuscito a giocare il miglior tennis nella storia, forse sarebbe ancora il migliore nella storia se si fossero stabilite alcune regole per preservare maggiormente il gioco. O se si fosse favorito più tornei sulla terra battuta, Rafael probabilmente essere il migliore della storia”.

Toni ritiene il tennis abbia bisogno di creare un miglior spettacolo nella partita “media”, senza campioni in campo, è per questo che ha difficoltà ad attrarre giovani e nuovi appassionati: “Nel tennis puoi andare a vedere Djokovic, Alcaraz, Sinner, Rafael o Federer… Ma quando vai a vedere il numero 30 del mondo, che non sai nemmeno chi sia, quindi devi fare in modo che ci sia spettacolo, che ci sia un bel tennis” conclude Nadal.

Marco Mazzoni

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