Final Eight Coppa Italia: L'Olimpia Milano trotta in semifinale, Trento ...

Aggiornato 14/02/2024 alle 22:01 GMT+1

INALPI ARENA (TORINO) - C'è un momento in cui Trento, balzata in vantaggio con tre triple di Davide Alviti, sembra poter riesumare il copione della partita di campionato di inizio gennaio. Quando, spinta dalle fucilate di Andrejs Grazulis (oggi invisibile), tenne a lungo Milano sulla corda, toccando anche il +16. Invece, quel punto di margine artigliato dopo nove minuti (16-17) si trasforma nell'inizio dell'incubo. L'Olimpia risponde al sorpasso subìto con un maxi-break di 35-6, compreso un 21-0 tramortente nei dieci minuti a cavallo tra i due periodi centrali. Quando vola via, sul 51-23, con una strapotenza dirompente su entrambi i lati del campo.

Milano lancia un segnale forte alle altre partecipanti della kermesse di Torino. La testa di serie #4, afferrata all'ultima giornata del girone d'andata proprio espugnando il campo dell'Aquila, è chiaramente fasulla in questo momento della stagione. Dove, con il gruppo (quasi) al completo, l'Armani ha trovato quadratura, soprattutto nella propria metacampo, con una striscia aperta di 6 successi consecutivi in campionato, e 9 nelle ultime 10 uscite. L'Olimpia vince con la difesa. Soffocando Trento a una prova misera per quasi tre periodi interi. E schiacciandola, nel passaggio più tragico della serata, in un momento in cui si ritrova, a tabellone, con più minuti giocati (26) che punti segnati (23).

Recupero, fuga e schiacciata: Milano fa spettacolo con Shields e Hall

Senza l'infortnato Quinn Ellis e con un Matt Mooney ancora da inserire nel contesto, l'Aquila vola rasente al suolo. Ammassa palle perse in quantità (11 nel solo primo tempo, 16 alla fine), si lacera schiantandosi su un recinto di filo spinato attorno all'area (2/10 da due nei primi due quarti) e si ritrova costretta a sovrautilizzare il tiro pesante, con scarsissimi risultati dopo l'effimera fiammata iniziale (9/29, 31%).

Controllando ritmo (basso) e tabelloni (45-32 a rimbalzo, 13 offensivi), l'Olimpia costruisce il break a modo suo. Sfruttando le ormai classiche situazioni in post-up dei lunghi sui cambi sistematici (molto coinvolto Johannes Voigtmann, 14 punti), agganciandosi alle esecuzioni di Shavon Shields (14) e Devon Hall (9) e affondando la lama in qualche (rara) folata in campo aperto. Il coinvolgimento del gruppo è totale. E Messina può ruotare l'intera squadra distribuendo responsabilità e minuti, senza difficoltà di gestione e controllo. E anche senza squilli di Nikola Mirotic (solo 5 punti in 15') e Shabazz Napier (9 in 18', ma 1/7 al tiro).

Come un pugile frastornato, Trento incassa colpo su colpo, barcollando senza quasi reagire. A conferma di un grave momento di involuzione apertosi proprio con la sconfitta con Milano nel match di inizio anno (7 ko nelle ultime 8 gare). I grandi leader offensivi steccano in un coro stonato. Già detto di Grazulis (5 punti, 2/7 al tiro), sprofondano anche Prentiss Hubb (12, 4/13) e Kamar Baldwin (6, 3/11). Ma, a preoccupare, è l'arrendevolezza con cui la squadra si schiaccia tra le difficoltà del secondo periodo. Incapace di scuotersi anche durante l'intervallo lungo. La pausa arriva ora come pioggia nel deserto. Due settimane vitali per recuperare energie fisiche e mentali, ora al lumicino, con l'Eurocup ormai in archivio. Perché la classifica, splendida per gran parte della stagione, adesso stride. Con Trento, quinta testa di serie a Torino, scivolata fuori dalla zona playoff.

Coppa Italia, Highlights: Olimpia Milano-Trento 80-57