Madonna, concerto a Milano: «Vi racconto la mia storia, mai ...

23 Nov 2023
Madonna

di Andrea Laffranchi

Due ore ritardo per lo show autocelebrativo della diva, in tour. La star giovedi e venerdì al Forum di Assago.

milano Sembra facile. Trentacinque dollari — fatti i calcoli dell’inflazione oggi sarebbero centosessantacinque — sono quelli con cui Madonna arrivò a New York nel 1978. E, oplà, ecco la regina del pop. Il riassunto, fin troppo condensato, della carriera di Madonna è affidato a una drag queen, queen anche nel vestito da dama del Settecento, che introduce il concerto arrivato ieri al Forum di Assago (replica domani, doppio sold out, 22.500 presenze, compresi Giorgio Armani e Donatella Versace). In mezzo ci sono quattro decenni di storia della musica, della moda e del costume che sono l’ossatura della narrazione di questo Celebration tour, un giro del mondo in 78 date.

La diva si fa attendere. E fa la diva. Show annunciato alle 20.30, lei sale sul palco alle 22.19. Nell’attesa si allunga la fila per la birra ma piovono anche fischi. Basteranno un «bacio bacio… sono felice di essere qui… cacio e pepe» in italiano per fare pace. Eccola. Abito lungo nero con aureola, siamo in zona santità, per «Nothing Really Matters». Colori fluo anni ’80, creste punk, la skyline di New York ed ecco «Everybody», il debutto del 1982. Si resta in quell’epoca con «Into the Groove» e «Holiday». Più avanti, con «Live to Tell», di quell’epoca arriverà anche il lato oscuro, quello che con l’Aids si è portato via i suoi amici (il coreografo Christopher Flynn, lo street artist Keith Haring, i fotografi Herb Ritts e Robert Mapplethorpe) e tanti altri, omaggiati con un collage di ritratti, una processione funebre e una intensa coreografia in cui i ballerini sembrano crocifissi e che oggi è più show che scandalo.

Quattro piattaforme collegate da passerelle abbracciano la platea, un palco centrale come una torta nuziale su tre piani rotanti, riferimento a una sua performance iconica ai VMA di Mtv. Il gioco di citazioni prosegue nelle due ore di spettacolo: costumi, coreografie, visual, oggetti di scena giocano con il passato. Tanto il baule iconografico da cui pescare è spazioso e capace di accendere la memoria di tutti. «Voglio portarvi in un viaggio lungo la storia della mia vita. Musica, danza e tutto quello che amo, inclusi i miei figli, la racconteranno. È importante non dimenticare il passato e sapere da dove vieni», spiega. I figli ci sono veramente, coinvolti a suonare e a ballare, ma a fare da guida nel viaggio è una sorta di manichino vivente, «la me stessa del passato», un performer dal volto irriconoscibile che parla attraverso gli outfit inconfondibili, quelli che hanno fatto storia.

Lo spettacolo è in stile Madonna, ovvero è spettacolo pop: 24 ballerini, 350 metri quadrati di ledwall e schermi per i visual, una cornice che la porta in giro per il Forum sospesa in aria. Sensualità e sessualità, arte e religione, croci e pizzi, trasgressione e famiglia. La musica, almeno quella suonata, sparisce. Non c’è una band, ma non nel senso che è nascosta. Non c’è proprio. Stuart Price, il produttore, ha lavorato sulle tracce originali dei dischi e le ha adattate al live.

Madonna rallenta anche nella performance. I suoi passi di danza non sono atletici come una volta. Un tutor al ginocchio è indice di fragilità. A questo si sommano gli strascichi del ricovero di quest’estate per un’infezione batterica che ha ritardato la partenza del tour: «Qualcuno aveva predetto che non ce l’avrei fatta. È un miracolo che io sia ancora qui», aveva detto nei giorni scorsi.

Per la prima volta nella sua vita artistica Madonna non inventa qualcosa o non si reinventa. È sempre stata quella che ha tracciato la strada e aperto la porta, e gli altri tutti dietro a copiarla, nella musica ma non solo, nel bene e nel male. Da tempo ha rallentato la corsa e ora è arrivato il momento di guardarsi indietro e celebrare. Un’altra con lo stesso peso e influenza non c’è. Taylor Swift e Beyoncé si giocano il ruolo di principessa. La regina è una sola, anche se i confini dell’impero si sono ristretti.

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23 novembre 2023 (modifica il 23 novembre 2023 | 23:32)

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