Nuovo codice della strada, arriva il pugno duro: nel mirino ...

14 Mar 2024
Nuovo Codice della Strada

Linea dura per chi si mette alla guida drogato o ubriaco, con una particolare attenzione per i recidivi. A chi guidando in stato di ebbrezza o sotto effetto di droga provochi la morte di una persona si aprono poi le porte del carcere da 8 a 12 anni. Smanettare al cel o con il tablet mentre si è alla guida potrà costare caro perché il Codice della strada secondo Salvini prevede in questi casi multe fino a 2.600 euro e sospensione della patente per 3 mesi.

Ma c’è anche il rovescio della medaglia nel testo che oggi otterrà il via libera finale dall’Aula della Camera, coniato all’insegna del permissivismo, con regole che renderanno più difficili le multe da autovelox, visto che sullo stesso tratto di strado e nella stessa ora anche se si va a razzo non si potrà essere sanzionati più di una volta. Così come fanno discutere gli articoli che di fatto cancellano la precedenza a pedoni e ciclisti nelle aree loro riservate. Allo stesso modo non sembrano aver insegnato nulla le mortali gare di giovanissimi youtuber degli ultimi tempi, visto che i neo patentati nei primi tre anni potranno guidare comunque auto più potenti di quelle oggi consentite al primo anno, essendo stati alzati i limiti da 70 a 105 KW/t, che corrispondono a 142 Cv.

Ma partiamo dalla parte più rigorista del Codice

Linea dura per chi guida sotto effetto di alcol e droghe

Pugno di ferro nei confronti di chi guida sotto l’effetto di alcol e droghe o smanetta con il cellulare mentre è alla guida. “Si arriva alla revoca a vita della patente per i recidivi, che uccidono, oramai capita troppo spesso, guidando drogati o ubriachi”, ha ammonito il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. La linea più dura viene comunque adottata per gli stupefacenti, perché superando il principio dello “stato di alterazione”, anche se si è apparentemente lucidi basterà aver assunto una qualsiasi droga per far scattare automaticamente la sospensione della patente e successiva revoca, con divieto di conseguirla per tre anni. Le sanzioni scattano con il tasso alcolemico compreso tra 0,5 a 0,8, livello che corrisponde a due, tre bicchieri di vino mandati giù a stomaco vuoto. Chi è già stato condannato e viene trovato con il tasso alcolemico è tra 0,8 e 1,5 deve rinnovare la patente passando di nuovo a visita medica. Il controllo stradale avverrà con prelievo del liquido salivare. Se si è già stati condannati per aver guidato in stato di ebbrezza, pene aumentate di un terzo e obbligo di montare sull’auto l’alcolock, il dispositivo che impedisce la messa in moto in caso di positività all’alcol.

Il blocco della patente

Un vero ergastolo della patente è previsto per chi guidando sotto effetto di droghe commetta reati molto gravi o non si fermi dopo un incidente. Attenzione alla nuova soglia dei punti superstiti se le sanzioni riguardano il senso vietato e la velocità, quando questa è tra i 20 e i 40Km/h più alta dei limiti nelle aree urbane. In questi casi tra 20 e 10 punti scatta la sospensione breve di 7 giorni, sotto i 10 punti il pit stop diventa invece di 15 giorni. Anche chi guida con il telefonino in mano va incontro allo stop della patente. La sospensione scatta comunque per chi, al momento dell’illecito, dovesse avere meno di 20 punti sulla patente e varierà da 7 a 15 giorni a seconda dei punti rimasti. I limiti di velocità restano di 130

Km/h in autostrada ma possono salire a 150 in quelle a tre corsie. Il limite è di 110 sulle super strade ex extraurbane principali. La sospensione della patente scatta quando si va contromano”, non si rispetta la precedenza”, si passa con rosso o si violano le norme “in materia di sorpasso a destra, sorpasso dei tram e sorpasso dei velocipedi” e la “violazione della distanza di sicurezza tra veicoli, quando ne derivi una collisione con grave danno”. In caso di incidente stradale i giorni di blocco della patente raddoppiano. Niente patente fino a 24 anni per i minorenni sorpresi al volante sotto effetto di droga.

I limiti agli autovelox

Niente più doppie o triple multe quando il Grande Fratello delle strade ci immortala oltre i limiti di velocità. Se si percorre lo stesso tratto di strada, magari l’autostrada del Sole e in un’ora si va da Roma a Napoli tenendo un’andatura da Formula 1 la sanzione sarà comunque sempre e soltanto una, quella più grave maggiorata di un terzo. Ma sarà anche più difficile installare nuovi autovelox visto che ci sarà l’obbligo di “verifiche periodiche di funzionalità e di taratura”. Le multe arriveranno comunque a casa senza più foto e in ogni caso dovrà essere oscurato il volto di terzi e la targa di auto vicine.

Meno tutele per pedoni e ciclisti. Stop al monopattino selvaggio

I monopattini elettrici, dovranno avere targa e assicurazione. Inoltre i noleggiatori saranno obbligati a installare sistemi automatici che impediscano il loro funzionamento fuori città. E’ poi previsto “l'obbligo di uso del casco a bordo dei monopattini a tutti i conducenti, in precedenza previsto esclusivamente per quelli minori di diciotto anni”. Divieto assoluto di circolazione contromano mediante monopattini, prima consentito nelle strade con doppio senso ciclabile. E’ vietata la loro circolazione sui marciapiedi, ferma restando la possibilità di conduzione a mano. Viene limitato l'ambito di circolazione dei monopattini esclusivamente alle strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h. Per chiunque “circoli con un monopattino privo di indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote” multa da 200 a 800 euro, mentre senza targa o copertura assicurativa si rischia una sanzione da 100 a 400 euro. A tutela dei ciclisti, anche quelli con pedalata assistita, arriva invece l’obbligo per le auto di tenere una adeguata distanza laterale quando si sorpassa una bici. Scompare però un altro importantissimo obbligo: quello di dare sempre la precedenza ai ciclisti, che è invece riconosciuta ai velocipedi che circolano sulle ciclabili “delimitate da striscia discontinua”. Niente obbligo di precedenza anche per i pedoni. Stop infine sia all’obbligo di installare sui mezzi pesanti dei dispositivi contro gli angoli ciechi, sia alla realizzazione delle “Case avanzate”, ossia agli spazi riservati alle bici posti davanti alla linea di arresto dei mezzi a motore, che permettono ai ciclisti di aspettare in sicurezza si faccia verde e svoltare senza essere travolti.

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